Io, casco bianco a Gibuti, e i sorrisi dei bambini

«Un bambino che sorride mi porta indietro nel tempo. Quando al mattino arrivo in Caritas e vengo accolta da tutti i nostri bimbi, riesco quasi a percepire la sensazione di felicità e leggerezza che sentivo da bambina; per un attimo immagino il mese di agosto al mare, quando il tempo sembrava fermarsi in una eterna estate luminosa e profumata. Da quando sono arrivata a Gibuti sto rivivendo il sogno di un’estate senza fine, ma al contempo, come volontaria presso Caritas Gibuti, sto anche vivendo la sfida di operare in un contesto complesso, con un obiettivo ambizioso: la protezione dei minori. Il mio viaggio inizia lo scorso luglio, quando insieme ad altri tre Caschi Bianchi sono partita dall’Italia per unirmi alla grande famiglia di Caritas Gibuti. Il progetto di Servizio Civile Universale di cui sono parte prevede
che io affianchi gli operatori locali durante lo svolgimento delle varie attività proposte dal centro; questo mi permette dunque di fare esperienza in diversi ambiti. Caritas, infatti, grazie anche al supporto di partner locali e internazionali, si occupa di bambini di strada e minori svantaggiati ad ampio raggio, tutelandone la libertà, il diritto alla salute e il diritto all’istruzione.
Lo staff di Caritas è composto da persone straordinarie che con coraggio e dedizione ogni giorno garantiscono ai bambini acqua, vestiti puliti, pasti caldi e cure mediche. Oltre alle attività ricreative, il centro propone corsi di alfabetizzazione, di informatica e organizza eventi di sensibilizzazione per bambini e adulti. Non si dedica, infatti, esclusivamente ai minori ma provvede ai bisogni di famiglie in difficoltà attraverso la distribuzione di pacchi alimentari e soprattutto svolge un lavoro importante di ascolto, accoglienza e tutela della salute delle donne di strada. Il centro dispone di un’infermeria e un dispensario accessibili a tutti i richiedenti; i casi più urgenti invece vengono trasferiti in ospedale così come le donne in gravidanza, accompagnate fino al momento del parto. Tutti i beneficiari del centro sono inoltre seguiti da un assistente sociale che si dedica all’ascolto e all’individuazione di problematiche specifiche. Il centro Caritas è un luogo sicuro che accoglie prevalentemente bambini di strada e bambini provenienti da famiglie in difficoltà, ma è soprattutto un luogo di incontro fra lingue, culture ed etnie differenti che convivono in un clima di scambio gioioso. Le attività sportive, la danza, il disegno e in particolare le uscite al mare o in città permettono infatti di creare legami fraterni fra i bambini
oltre che garantire loro il diritto al gioco e all’infanzia. Il lavoro di Caritas Gibuti a mio avviso potrebbe essere riassunto in poche semplici parole: lottare ogni giorno per cercare di garantire ai bambini quel sorriso luminoso che ci regalano al mattino». Ilenia Laganà

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