A quasi due anni dal 7 ottobre 2023, la Terra Santa continua a essere teatro di un conflitto che da oltre settant’anni colpisce in modo tragico e sproporzionato le popolazioni civili. L’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 e la conseguente offensiva militare lanciata da Israele, con l’obiettivo dichiarato di smantellare Hamas, si è trasformata in una crisi umanitaria senza precedenti, a danno di oltre 2 milioni di palestinesi intrappolati nella Striscia di Gaza, privati dei beni essenziali e costrette a sopravvivere sotto le bombe.
La situazione in Cisgiordania non è meno grave. Dal gennaio 2024 sono stati uccisi oltre 600 palestinesi, mentre si moltiplicano gli attacchi da parte dei coloni e le demolizioni di abitazioni e infrastrutture civili, soprattutto nell’Area C (sotto pieno controllo israeliano), dove oltre 44.000 persone sono attualmente sfollate. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 35%, aggravando ulteriormente le fragilità economiche del territorio.
La risposta della rete Caritas
In questo contesto drammatico, la rete Caritas ha attivato un vasto piano di risposta umanitaria, con l’obiettivo di raggiungere oltre 1,6 milioni di persone vulnerabili a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. L’intervento, che mobilita risorse per oltre 61 milioni di dollari, ha incluso attività in diversi ambiti cruciali:
- Assistenza sanitaria: Caritas Gerusalemme ha garantito servizi di salute primaria e distribuito farmaci essenziali attraverso la clinica a Gaza City, e altri punti medici mobili distribuiti in tutta la striscia, raggiungendo quasi 30.000 persone, in una situazione in cui la rete sanitaria pubblica è al collasso.
- Distribuzione di cibo e beni di prima necessità: sono stati forniti kit alimentari e igienici a oltre 1.000 beneficiari in condizioni di estrema precarietà.
- Supporto economico diretto: attraverso la distribuzione di buoni economici, sono state sostenute circa 8.000 persone tra Gaza e Cisgiordania, permettendo alle famiglie di acquistare beni essenziali in modo dignitoso e flessibile.
- Sostegno psicosociale: in una situazione di trauma collettivo diffuso, circa 700 persone hanno ricevuto assistenza psicosociale a distanza e altre migliaia partecipano alle attività psicosociali organizzate in tutta la Striscia, con un focus particolare su minori e famiglie sfollate.

L’impegno di Caritas Italiana
Caritas Italiana sostiene da decenni i progetti di Caritas Gerusalemme e altri partner locali, promuovendo interventi di emergenza, programmi socio-pastorali, percorsi di pace e riconciliazione. Dal 2019 partecipa al gruppo di accompagnamento di Caritas Gerusalemme, contribuendo a una nuova visione strategica fondata sulla collaborazione con le parrocchie locali.
A oggi Caritas Italiana ha stanziato:
- 1,385 milioni di euro per gli interventi d’urgenza a Gaza,
- 51.000 euro per progetti di pace promossi da ONG israeliane come Friendship Village e Neve Shalom.
Sono state avviate campagne di sensibilizzazione, raccolte fondi, missioni sul campo e attività di advocacy a livello nazionale e internazionale. Tra queste, la petizione per un cessate il fuoco umanitario e l’apertura di corridoi per gli aiuti, firmata da Caritas Internationalis e sostenuta da Caritas Italiana.
Nuovi progetti, luglio 2025
Nel luglio 2025 Caritas Italiana ha lanciato un nuovo programma di interventi in Terra Santa, del valore di oltre 260.000 euro, con tre obiettivi principali:
- fornire aiuti umanitari immediati ai più vulnerabili a Gaza e in Cisgiordania;
- avviare un percorso di riabilitazione socioeconomica per i disoccupati in Cisgiordania;
- promuovere il dialogo tra israeliani e palestinesi.
Il programma si articola in tre progetti. Il primo, in Cisgiordania, prevede tirocini lavorativi per 30 disoccupati, assistenza alimentare per 140 famiglie, supporto psico-sociale per bambini e genitori, e cure mediche e sociali per almeno 80 anziani. Il secondo progetto si concentra sulla parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, con la distribuzione di beni per l’igiene personale a circa 500 persone. Il terzo progetto continua un percorso di educazione alla pace avviato da oltre 30 anni, con corsi semestrali in otto università israeliane, volti a favorire la comprensione reciproca tra giovani israeliani e palestinesi. Particolare, ma non esclusiva, attenzione è rivolta alla comunità cristiana, recentemente colpita da gravi attacchi.
I progetti sono finanziati da Caritas Italiana, con il sostegno di Caritas Ambrosiana e CSI.